A luglio il Seminario di Venegono ha ospitato un gruppo di preti, provenienti da diverse zone del mondo, che nei prossimi mesi svolgeranno il loro ministero nella nostra Diocesi. Si tratta di nove preti provenienti da altre Chiese e regioni del mondo e che saranno presenti nelle nostre parrocchie nei prossimi anni,
impegnati a svolgere il loro ministero sacerdotale tra noi e impegnati anche in attività di studio che i loro Vescovi hanno loro richiesto.
È l’Ufficio missionario diocesano a coordinare la loro presenza nella nostra Diocesi e don Francesco Airoldi, che li accompagna ed è stato presente più volte con loro, ha pensato che le prime settimane di presenza e di studio potessero svolgersi nel nostro Seminario.
DAL BENIN ALLA GUINEA
Uno di loro, don Rodolphe Hounpke, ha quarant’anni e proviene dal Benin. Dopo undici anni di ministero nella sua Diocesi, anche come parroco, è stato ora inviato a Milano dal suo Vescovo e, frequentando la Facoltà teologica, si specializzerà in Teologia sistematica. «Ho una particolare passione per l’arte sacra – ci
ha detto – e gli studi che potrò approfondire qui in Italia mi serviranno per offrire un migliore servizio alla mia Diocesi proprio in questa direzione».
Don Rodolphe svolgerà il suo ministero a Monza presso la parrocchia di S. Giovanni Battista.
Don Théophile Haba, invece, proviene dalla Guinea, ha trentacinque anni ed è prete dal 2017. Nella sua Diocesi ha svolto vari ministeri: nella pastorale dei malati, nella direzione delle Opere missionarie,
accompagnatore dell’associazione per i non vedenti e insegnante e formatore in Seminario. Ora vivrà a Milano, nella parrocchia di S. Luigi, e approfondirà gli studi in Teologia morale.
«È la prima volta che vengo in Italia – dice don Thèophile – e qui sono desideroso di scoprire e conoscere anzitutto gli italiani e poi la scienza e le tante conoscenze della vostra società. Soprattutto, però, vorrei svolgere il mio ministero sacerdotale essendo per tutti un ponte verso Dio».
LO STUDIO DELL’ITALIANO
Ma cosa hanno fatto nel mese di luglio questi preti a Venegono? Sono stati impegnati per la prima tappa di apprendimento della lingua italiana. «Durante il mese di luglio, abbiamo iniziato a imparare la lingua italiana con due insegnanti dell’Università Cattolica di Milano» raccontano, e quindi le calde giornate estive sono state tutte occupate dalle lezioni, dallo studio, dai test per poi accedere alla seconda tappa di studio dell’italiano, che invece è stata vissuta più al fresco, nella sede del Coe, l’associazione Centro orientamento educativo di Barzio.
IL RITO AMBROSIANO
Queste prime settimane di presenza nella nostra Diocesi sono state l’occasione di prendere anche familiarità con il rito ambrosiano, nella liturgia delle Ore e celebrando insieme la Messa ogni mattina in cripta e partecipando alla Messa domenicale nella parrocchia di Venegono Inferiore, cimentandosi anche con letture bibliche impegnative nella lingua italiana e imparando le differenze della celebrazione rispetto al rito romano.
«Noi siamo felici del nostro soggiorno a Venegono – dice don Théophile, anche a nome degli altri compagni di studio -. Quindi, noi rendiamo grazie a tutti i sacerdoti del Seminario per la loro ospitalità e ringraziamo anche l’Ufficio Missionario di Milano per questa convenzione con le nostre Diocesi. Grazie
a tutti!».
IL NOSTRO GRAZIE
Anche noi preti del Seminario siamo grati per la loro presenza nella nostra Diocesi, per la loro testimonianza, per l’aiuto che daranno alle nostre comunità e anche perché portano tra noi la vitalità
delle loro Chiese di provenienza. Con questi preti condividiamo infatti la stessa fede e allo stesso tempo impariamo qualcosa del modo in cui il loro popolo vive la fede, della loro preghiera, del loro stile di vita.
Nella prossima Veglia missionaria in Duomo, sabato 25 ottobre, alla vigilia della Giornata missionaria, celebreremo il mandato missionario di coloro che partiranno dalla nostra Diocesi come fidei donum, preti, consacrati e consacrate, famiglie, laici che l’Arcivescovo invia e benedice perché vadano in altre Chiese a condividere la fede, a offrire una presenza di carità e di testimonianza, a vivere una comunione che nasce dal Vangelo. Sono i nuovi missionari che accompagniamo e per cui preghiamo, grati per chi dedica tutta la sua vita alla testimonianza della fede nella Chiesa.
Nella stessa Veglia – come avviene da alcuni anni – accoglieremo però anche gli uomini e le donne che, da altre Chiese, vengono nella nostra Diocesi per vivere, a loro volta, per alcuni anni, la condivisione della fede e favorire uno scambio dei doni reciproci, che sono doni personali e al tempo stesso doni ecclesiali.
In quella Veglia accoglieremo anche questi nostri nuovi amici preti, a cui fin d’ora diciamo di cuore la gratitudine e l’augurio di una esperienza gioiosa e profonda tra noi.
Tratto dal numero 10 (Ottobre 2025) di “Fiaccola”
